Il voto sulla piattaforma Rousseau decide le sorti del governo M5S-Pd ma anche il futuro politico di Luigi Di Maio, che potrebbe essere costretto a fare un passo indietro.
Con il voto sulla piattaforma Rousseau il Movimento 5 Stelle entra in un terreno particolarmente scivoloso. Dal voto sulla piattaforma dipende infatti il futuro governo con il Pd (l’alternativa è il voto) ma anche il futuro di Luigi Di Maio, che suo malgrado è il volto politico della trattativa con i dem.
Il voto online non convince il Colle (e il Pd)
In casa Pd e al Colle hanno già fatto sapere di non essere propriamente favorevoli al ricorso al voto sulla piattaforma Rousseau a meno che non abbia un valore esclusivamente consultivo. Un sondaggio ad uso interno insomma. Ma da quanto fatto sapere dal MoVimento gli iscritti avranno l’ultima parola sul futuro.
Ma alle parole dovranno seguire i fatti, ossia la formulazione del quesito da sottoporre agli iscritti. Un conto è mettere la base di fronte a una scelta netta (Governo con il Pd o ritorno al voto?), un altro è mettere ai voti la figura di Giuseppe Conte, leader in ascesa, o il programma, che per i Cinque Stelle sarebbe tendenzialmente invariato rispetto a quello che lo ha portato al governo con la Lega.
Il voto sulla Piattaforma Rousseau decide anche il futuro di Luigi Di Maio
La domanda è una. Il Movimento Cinque Stelle vuole un referendum trasparente o vuole strappare alla base la legittimazione di un’operazione politica già confezionata, avviata e considerata necessaria e inevitabile?
Nella peggiore delle ipotesi (o nella migliore, a seconda dei punti di vista e dagli elementi che si prendono in considerazione), la base potrebbe bocciare l’alleanza giallorossa facendo naufragare il Conte 2 e costringendo Luigi Di Maio a fare i conti con la sconfitta.
Se si dovesse prendere la via del voto, difficilmente Di Maio resterebbe leader del MoVimento dopo la bocciatura del progetto che ha portato avanti con Nicola Zingaretti.